Visualizzazione post con etichetta "diversamente esperti" clima. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta "diversamente esperti" clima. Mostra tutti i post

mercoledì 1 giugno 2011

Il trucco di Bertoldo - la prova dell'effetto umano sul clima è sulla Luna

Ricevo in questi giorni dall'impareggiabile Claudio Costa (il Gatto Silvestro del clima) una lettera in cui mi annuncia della "sfida" ai climatologi che l'altrettanto impareggiabile Guido Guidi ha lanciato sul suo sito: mostrargli un esperimento che possa "provare" l'effetto umano sul clima. La lettera del fiabesco Costa mi ha ispirato una risposta altrettanto fiabesca. Eccola qui. 


Si racconta che quando Bertoldo fu condannato a morte, chiese e ottenne la grazia di poter scegliere l'albero al quale essere impiccato. Cerca qui, e cerca là, non glie ne andava bene uno. Alla fine, il boia gli chiese, "ma dove sta un albero che ti va bene?" Al che Bertoldo rispose "sulla Luna."

Storia surreale, questa di Bertoldo, che va letta come una presa di giro della stupidità del potere. Come storiella, è divertente, ma non lo sarebbe se qualcuno la prendesse sul serio. Ovvero, sarebbe una cosa squallida se qualcuno cercasse di applicare il trucco di Bertoldo alla vita reale. Curiosamente, tuttavia, c'è sempre qualcuno che ci prova; evidentemente sperando di trovare qualcuno che ci casca. Ovvero, di trovare qualcuno altrettanto fesso del boia della storia di Bertoldo.

Ci prova, in questi giorni, il ten. col. Guido Guidi, annunciando a gran voce sul suo sito la "sfida all'AGW" chiedendo ai lettori di inviare una "prova sperimentale" che il riscaldamento globale antropogenico esiste.

Essendo il detto Ten. Col. il solo giudice designato alla tenzone, è chiaro che abbiamo di fronte una nuova versione del trucco di Bertoldo che chiedeva di essere impiccato sulla Luna. Ovviamente, al Ten. Col. non gli andrà bene nulla che gli venga sottoposto. Questo a meno che qualcuno non trovi dati sperimentali relativi a un pianeta uguale alla terra e popolato di abitanti tanto imbecilli da essersi auto-lessati a furia di emissioni di gas serra.

E, in effetti, il tentativo del Ten. Col. non sembra essere andato tanto bene dato che i commenti al post sono stati chiusi quasi immediatamente. Evidentemente, non ci è cascato nessuno.

Ma il nostro glorioso colonnello non è il solo ad averci provato. Se è arrivato a pensarci è probabilmente perché, citando Newton, stava sulle "spalle dei giganti" Ci aveva già provato tempo fa Joanne Nova nel suo "manuale dello scettico", tutto basato sulla richiesta della "prova" del cambiamento climatico e, ovviamente, non glie ne andava mai bene una. Ancora prima, ci avevano provato quelli di "Junk Science" offrendo addirittura un premio di 100.000 dollari (poi aumentati addirittura a 500.000!!!) a chi avesse potuto fornire questa benedetta "prova" (il trucco: si pagavano 15 dollari per partecipare e gli unici giudici del contesto erano quelli di Junk Science... he-he.....).

Da leggere, su questa storia, i commenti assai graffianti di Sylvie Coyaud intitolati "la sfida fumante" e "pistolotto fumante." Impagabile la citazione da "Boing Boing"

"siamo disposti a pagare a chiunque $250,000 se può portare prove empiriche che dimostrino che Gesù non è il figlio del Mostro degli Spaghetti Volanti."

Insomma, questa iniziativa del Ten. Col. è una storiella più che altro squalliduccia che dimostra soltanto come i diversamente esperti di clima siano ridotti alla frutta. A ulteriore dimostrazione di questo fatto, e anche per vostra curiosità, vi passo il messaggio di Claudio Costa dove potete trovare impagabili concetti come "Climaticamente il nulla" e "sfida ai catastrofisti climatici"

______________________________________________

Dott. Claudio Costa
Veterinario zootecnico
Consulente ambientale

Il Ten. Col. Guido Guidi e tutta la redazione di Climate Monitor hanno lanciato la sfida ai catastrofisti climatici !


La domanda è lecita e cioè : Che lavoro scientifico dimostra il peso dell'uomo sul riscaldamento globale ?

La risposta dovrebbe essere obbligatoria, visto che le rinnovabili le paghiamo tutti : miliardi di euro che vengono prelevati direttamente in bolletta (frazione della componente A3) in base alla presunta mitigazione climatica che si otterrebbe con la riduzione delle emissioni, che anche nel caso fosse vera l'ipotesi del riscladamento globale antropogenico sarebbe comunque di pochi centesimi di grado, cioè climaticamente il nulla.

Invece si riporta tutto all'IPCC e alle conclusioni che già  sono state tratte, che però non hanno alcuna dimostrazione scientifica.

Aggiungo la mia richiesta personale: cioè che qualcuno dimostri che la zootecnia sia la prima, o la seconda, o la terza, o la decima causa di riscaldamento globale, visto che sono anni che cerco di capire che basi scientifiche abbiano le accuse alla zootecnia, e non ne trovo alcuna.

Grazie a chiunque voglia partecipare al dibattito lasciando un commento su Climate Monitor.







sabato 19 febbraio 2011

Segare il ramo su cui stai seduto


Immagine da "wildolive"


-Che il ramo cada è soltanto una teoria.

- I rami nella foresta sono sempre caduti.

- Sono stato qui a segare per un bel po', e ancora non è successo niente.

- Bisogna studiare ancora molto le leggi del ramo prima di poter essere sicuri che debba cadere.

- Sappiamo che nel passato i rami tendevano a crescere. In effetti, è probabile che andiamo verso una nuova era di ramo sempre più grosso.

- Al Gore è grasso, per questo il ramo non può cadere.

- Siamo in primavera, non vedi che spuntano nuove foglie? Il ramo sta bene.

- Ehi, ma non pensi ai posti di lavoro per i boscaioli?

- E' una cosa giusta da fare: si chiama potatura. 

- Smettere di segare sarebbe un danno per l'economia perché ridurrebbe le vendite della segatura.

- Non c'è prova che l'effetto della sega sia di aumentare le dimensioni del taglio.

- Ho visto dei messaggi che si sono scambiati le guardie forestali dieci anni fa. Parlavano di nascondere la crescita dei rami.

mercoledì 9 febbraio 2011

Prima o poi, ci insegneranno come batterli


Dopo una serie di sconfitte subite dagli Svedesi, si racconta che lo Zar Pietro il Grande abbia detto "Prima o poi, ci insegneranno come batterli". Nel 1709, a Poltava, i Russi avevano imparato a sufficienza da infliggere una sconfitta decisiva agli Svedesi. Sembra che anche nel dibattito sul cambiamento climatico gli scienziati abbiano imparato qualcosa da Pietro il Grande e abbiano cominciato a reagire contro i contraristi in modo molto più aggressivo e efficace.


Sembra che qualcosa stia decisamente cambiando nel dibattito sul cambiamento climatico. Fino a poco tempo fa, scienziati e ambientalisti si erano fatti prendere a calci facilmente, con l'imbroglio del Climategate e con tante altre cosa. Avevano reagito come un pugile suonato, come una banda di nerd incapaci di mettere insieme una risposta sensata. Avevo commentato che, in termini strategici, si erano comportati come se Napoleone fosse arrivato a Waterloo da solo, dimenticandosi l'esercito a Parigi (Ooops....)

E invece sembra che abbiano imparato qualcosa. Non so se si sono ispirati veramente a Pietro il Grande, ma certamente reagiscono in modo molto più efficace e aggressivo - alla "Cassandra" per intenderci (!!).

Ci sono un paio di esempi recenti. Per esempio, qualche giorno fa l'ex astronauta Harrison Schmitt ha pensato di farsi una lucrosa carriera come segretario all'energia nel New Mexico. Per questo, ha scritto un pezzo di contrarismo da vero diversamente esperto dove ha accumulato un po' tutte le solite leggende. Bene, la risposta classica da parte degli scienziati sarebbe stata di ignorarlo oppure di scrivere una lunga e dettagliata risposta a tutti i punti. Ovviamente, non l'avrebbe letta nessuno.

Invece, scienziati e ambientalisti hanno usato una tattica molto più efficace: concentrarsi su un singolo punto e battere su quello; una tattica comunicativa molto efficace, usata comunemente dai contraristi. Una delle più atroci fesserie del pezzo di Schmitt è quella dove lui sostiene che il ghiaccio artico oggi è allo stesso livello del 1989. Per riuscirci si è scelto con cura due (!!) punti specifici da un grafico che ne contiene migliaia. Facendo notare questa bufalata, il risultato è l' "ArticGate," una bordata contro Schmitt che lo ha veramente colpito e affondato, come nella battaglia navale. 

Vi passo qualche link su questo argomento (se cercate "ArcticGate" su Google ne trovate molti altri). Cliccare per credere (e sghignazzare)

ArcticGate, Or: Harrison Schmitt And Cherry-Picked Sea Ice Data

Arctic sea ice was higher in 1989 cherrypicking by Harrison Schmitt and Heartland Institute

"ArticGate" - NSIDC Confirms Schmitt, Heartland Misrepresented Data

Climate Science Stories of the Day

 Peter Gleick: Misrepresenting Climate Science: Cherry-picking the data to hide the disappearance in Arctic Sea Ice, by ex-astronaut Harrison Schmitt


Qualcosa di simile è successo per la cosiddetta "Conferenza di Lisbona" convocata dai diversamente esperti di clima. Anche qui, andare a criticare i dettagli dell'ignobile imbroglio che questa banda di pataccari ha organizzato sarebbe stato dargli un'importanza che non si meritano. Invece, la comunità del clima ha localizzato qualcosa di Fred Pearce che si è inventato di sana pianta una dichiarazione che Gavin Schmidt (un climatologo serio) avrebbe fatto a proposito della conferenza. Il risultato è il "PearceGate", un ulteriore dimostrazione che sono dei mentitori di professione.

La conferenza di Lisbona è finita silurata dal PearceGate più o meno come quella di Copenhagen dal Climategate. E ben gli sta: vedete che si può imparare dai propri nemici?

Ecco qualche link sul PearceGate:

Deep Climate: Post Normal Meltdown in Lisbon, part 1