lunedì 7 novembre 2016

Sommerso o salvato?

Breve retroscena:

http://ugobardi.blogspot.it/2016/11/before-flood-punto-di-non-ritorno-lo.html

IN LINGUA ITALIANA !Il documentario sui cambiamenti climatici prodotto e interpretato da Leonardo DiCaprio.Lo potete vedere in streaming, gratis, fino al 6 novembre 2016,
Qui :
Oppure qui :

Di sei,  a proposito del post citato, questo è il quinto commento:

(per ora, 7 Novembre 2016 ore 9:33 anzi di cinque, perché uno è un "commento eliminato dall'autore" perché era stato copiato ed incollato con un errore che lo rendeva illeggibile.)

"Anonimo 4 novembre 2016 12:08"
Mi sa' che ha inquinato piu' lui con i suoi viaggi che quello che otterra' con sto'...di documentario”.
Questo commento di un sedicente anonimo, sedicente perché nel web l'anonimato autentico è merce rara, mi sembra condensi, riassuma, esemplifichi, la quintessenza di una immane ragione. Immane, perché ci riguarda tutti, nessuno escluso, ragione per cui sembra, per ora, che pochi saranno i salvati e moltissimi i sommersi. La dea bendata potrebbe anche decidere che questo anonimo sia messo subito tra i sommersi per salvarlo dalle grinfie dei salvati, una volta che questi si accorgessero che non meritava tanta casuale salvezza.
Chissà, forse il tizio delle ore 12:08 non l'ha neanche guardato il documentario. L'ha visto, forse neanche tutto, e comunque anche avendolo visto e guardato occorre anche capire che cosa significhi. Dal suo laconico e melanconico commento faccio fatica a credere che ne abbia capito qualcosa e che questo qualcosa sia anche solo parte dell'essenziale.
Se lo avessi di fronte, e se dal suo sguardo, dal suo modo di proporsi, captassi un minimo di interesse per le sorti di sé stesso e degli altri, anche se con una certa riluttanza, cercherei di capire che cosa lo ha portato a scrivere quella frase, pure grammaticalmente zoppicante. Quello che invece mi sgomenta è sapere dell'esistenza di innumerevoli anonimi, simili, identici, difformi, ma perfettamente intercambiabili, che quand'anche vedessero, guardassero e cercassero pure di capire il significato di quel documentario, non lascerebbero che il minimo dubbio s'insinui nella loro mente.Si farebbero riempire di vacuo vuoto.
Non che vedere, guardare, comprendere ed eventualmente dubitare, in seguito alla visione di un documentario sulle sorti dell'umanità sul pianeta Terra sia sufficiente a cambiarle, magari a favore nostro, ché per per tutti gli altri esseri terrestri la Vita è sempre dalla loro parte, comunque sia.
Bisogna agire, e a volte senza pensarci e ripensarci troppo, perché il commesso viaggiatore che cerca la strada più breve in assoluto per andare a trovare tutti i suoi clienti rischia di restare a casa senza vendere nulla. 
 Ma agire bisogna agire, dopo la giusta e ragionata contemplazione e meditazione sui fatti che ci capitano e che stanno in rapporto alle opinioni come gli oceani stanno ai pesci che vi sguazzano dentro. E, quel documentario vuole indurre chiunque ad agire. Almeno, così mi pare proprio di aver inteso. Il significato di questo post è più quello che è scritto fra le righe di quello che le lettere scritte, nero su bianco, dicono. 
Chissà se Anonimo 4 novembre 2016 12:08, capiterà di nuovo su questo blog e se mai leggerà questo mio post.
Se fosse, sono curioso di sapere se gli verrà voglia di commentarlo, e come. Sappia, fin d'ora, che il solo fatto che esista questo post su questo blog implica l'impiego di una certa quantità di risorse, e poiché in questo momento della storia umana, qualsiasi risorsa stiamo impiegando, la impieghiamo causando una quantità d'inquinamento molto grande, agire significa ridurre all'inevitabile questo inquinamento, se si vuole che massima sia l'entità dei salvati e minima quella dei sommersi.
Di qualsiasi specie, letteralmente parlando.
Marco Sclarandis.