domenica 12 aprile 2015

La circolazione atlantica è la più debole degli ultimi mille anni

Da “Climate Central”. Traduzione di MR (h/t Michael Mann)

Di John Upton 

Un trascinante sistema di trasporto oceanico che introduce acque calde tropicali nel Nord Atlantico sembra avere parzialmente recuperato da un quasi collasso più o meno quando si sono sciolti i Beatles, ma il sistema rimane più debole di quanto fosse da quando gli esseri umani hanno trovato il modo di scrivere musica su una pagina. Le potenti correnti dell'Oceano Atlantico alimentano il i flussi del Golfo, condizionano i livelli del mare, riscaldano le città dell'Europa Continentale e del Nord America e trasportano i nutrienti in superficie dalle profondità dell'oceano che aiutano a sostenere gli ecosistemi marini e la pesca. Ma una valanga di acqua fredda proveniente dalla fusione della calotta glaciale della Groenlandia sembra che stia rallentando la circolazione oceanica a livelli mai verificatisi in più di 1.000 anni.





I cambiamenti delle correnti atlantiche possono aumentare i livelli del mare lungo la costa di New York. Foto: Cindy Higby/Flickr

E' questa la conclusione di un nuovo e audace tentativo di combinare misurazioni della temperatura  e dati relativi al clima ottenuti faticosamente da campioni di corallo, carote di ghiaccio e anelli degli alberi per tracciare il preoccupante declino del cruciale fenomeno dell'Oceano Atlantico. La nuova ricerca, pubblicata lunedì su Nature Climate Change, ha usato osservazioni e studi delle temperature della superficie del mare per produrre un nuovo indice – uno che traci la forza in diminuzione della Circolazione Termoalina Meridionale Atlantica (Atlantic Meridional Overturning Circulation – AMOC), uno dei sistemi di circolazione più importanti del pianeta. L'indice rivela un moderno indebolimento della AMOC, compresi un netto rallentamento fra il 1970 e il 1990, che è già stato ampiamente rilevato, seguito da un parziale recupero che, ciononostante, non ha riportato il sistema al suo vigoroso stato preindustriale.



Il nuovo indice mostra l'indebolimento della circolazione di ribaltamento meridionale atlantica. Foto: Nature Climate Change

Se le relazioni climatiche identificate dai ricercatori, guidati dall'Istituto per la Ricerca sull'Impatto del Clima di Potsdam, in Germania, si rivelassero vere, i tassi di fusione in aumento in Groenlandia “potrebbero portare ad un ulteriore indebolimento della AMOC entro un decennio o due e probabilmente ad un arresto sempre più permanente” delle sue componenti fondamentali, avvertono gli scienziati nel loro saggio. Le scoperte della ricerca sono state “drammatiche”, ma coerenti con le proiezioni dei modelli climatici computerizzati, ha detto Stephen Griffies, un modellatore climatico ed oceanografico del NOAA. Griffies non è stato coinvolto nello studio. Ha contribuito alla recente ricerca collegando i cambiamenti improvvisi della AMOC con un picco storicamente senza precedenti dei livelli del mare lungo le linee costiere nordorientali degli Stati Uniti nel 2009 e 2010. Altri ricercatori hanno collegato lo stesso rallentamento della AMOC di cinque anni fa con gli inverni rigidi in Europa e con il picco dell'attività degli uragani.

“E' inevitabile, dal mio punto di vista, che cominceremo a vedere sempre più prove del rallentamento della circolazione”, ha detto Griffies. “se la circolazione termoalina rallenta ulteriormente, questi eventi di livello del mare estremo sulla costa orientale diventeranno più frequenti”. Michael Mann, un professore dell'Università di Stato della Pennsylvania (Penn State) che dirige la scuola del Centro per la Scienza del Sistema Terrestre ed uno degli autori del nuovo studio, ha detto che il ghiaccio della Groenlandia sta fondendo prima del previsto, cosa che potrebbe spiegare perché la AMOC sembra rallentare “decenni prima del previsto”. Mann ha detto che l'improvviso rallentamento della AMOC intorno al 1970 “sembrava un collasso abortito” - e che un “collasso pieno” potrebbe essere possibile nei prossimi decenni. Le esatte conseguenze di un rallentamento in corso della AMOC sono difficili da prevedere, secondo Mann, ma ha avvertito che potrebbe ridurre la sicurezza alimentare globale trattenendo i nutrienti del mare profondo dalle catene del pesce ed alimentari che prosperano nelle acque più superficiali dell'Oceano Atlantico. “La regione più produttiva, in termini di disponibilità di nutrienti, sono le alte latitudini del Nord Atlantico”, ha detto Mann. Se le perdiamo, è una minaccia di fondo alla nostra capacità di continuare a pescare”.

Il Tratto di oceano che si raffredda a sud della Groenlandia
è collegata ai cambiamenti in corso della AMOC.
Foto: Nature Climate Change 
Senza l'AMOC che trasporta il calore lontano dai tropici e lo redistribuisce, ha detto Mann, parte dell'emisfero settentrionale potrebbe diventare più freddo. Ma ha anche detto che uragani, Noreaster e altre tempeste potrebbero diventare più comuni, fornendo al calore una strada alternativa sulla quale viaggiare. “Se si spegne questo modalità della circolazione oceanica, si nega al sistema climatico uno delle sua modalità di trasporto del calore”, ha detto Mann, “se gli si nega una modalità di trasporto, spesso succede che si vedano aumentare altre modalità di trasporto”. Il nuovo indice AMOC “attrarrà sicuramente molta attenzione”, ha detto Stephen Yeager, un ricercatore al dipartimento di oceanografia del Centro Nazionale per la Ricerca Atmosferica. Yeager ha detto che è rimasto scettico sull'affidabilità di alcuni dei dati delle temperature usati e che altre ricerche suggeriscono che l'aumento delle temperature giochino di più un ruolo nel rallentamento della circolazione del dilavamento di acqua di fusione dalla Groenlandia. “Il saggio presenta una nuova prospettiva stimolante£, ha detto Yeager. “Molte delle idee espresse in questo saggio richiederanno un ulteriore e sostanziale verifica e sperimentazione”.