mercoledì 20 novembre 2013

Riscaldamento globale: ancora evidenza che il sole non c'entra.






In alto, la curva delle temperature globali. In basso l'intensità misurata dei raggi cosmici che arrivano sulla terra. Notate che la scala delle intensità dei raggi cosmici è stata invertita per mostrare quella che dovrebbe essere la correlazione con le temperature che avviene mediante la formazione di nubi stimolate dall'irradiazione. In teoria, più intensi i raggi cosmici, minore la temperatura. Ma non ci siamo propro (dal un articolo di Dana Nuccitelli)


Una serie di articoli recenti hanno messo una pietra tombale sull'idea che il riscaldamento globale non sia causato dall'effetto dei gas serra, ma da fattori esterni al pianeta Terra, come i raggi cosmici modulati dall'attività solare.

L'idea dietro all'ipotesi è che questi raggi, particelle di alta energia che arrivano sulla terra dallo spazio esterno, sono in grado di favorire la nucleazione di goccioline d'acqua nell'atmosfera. In questo modo, sono in grado di stimolare formazione di nubi che hanno un effetto raffreddante. L'ipotesi vuole anche che il numero di raggi cosmici che arrivano nell'atmosfera dipende anche dall'attività solare, il cui campo magnetico dovrebbe defletterli, perlomeno in parte. Ne consegue che periodi di alta attività solare dovrebbero corrispondere a un raffreddamento e viceversa.

Nella pratica, come si vede nel diagramma qui sopra, non c'è nessuna correlazione significativa fra le due cose; anzi, semmai si vede una correlazione inversa. Un riassunto delle ultime scoperte arriva da un articolo di Dana Nuccitelli sul suo blog sul "Guardian".

Al solito, ci si può continuare a nascondere dietro le ipotesi più strampalate, ma il riscaldamento globale continua ad avanzare.