lunedì 15 novembre 2010

Intervista a Rajendra Pachauri, presidente dell'IPCC - Parte II


In questa seconda parte dell'intervista, Rajendra Pachauri affronta la questione della comunicazione, ammettendo che l'IPCC ha fatto dei notevoli errori nel trascurare il problema e promettendo miglioramenti in proposito. Affronta anche una domanda molto delicata che gli ho fatto: cosa ne pensa dell'aumento della popolazione umana come una delle cause principali del riscaldamento globale. Come vedete, la sua risposta è molto diplomatica. D'altra parte, fa giustamente notare che il suo paese, l'India, è meno sovrappopolato di altri paesi "sviluppati" e che le emissioni - e l'accumulo delle stesse nella storia - sono molto maggiori per i paesi sviluppati.


3. Dr. Pachauri, la recente campagna anti-scienza ci dice che dobbiamo aver fatto qualche errore fondamentale nel modo in cui abbiamo presentato la scienza se viene fuori che il pubblico è così facilmente influenzabile da bugie e storielle carine. Come presidente dell'IPCC, lei ha una grande responsabilità nel fare qualcosa per cambiare il modo in cui la scienza, e la scienza del clima in particolare, è presentata al pubblico. Cosa pensa che si dovrebbe fare in termini di priorità? Ha qualche piano in questo senso? 

Si sa che gli scienziati non sono sempre i migliori comunicatori e - nel caso della scienza del clima - questo diventa un problema serio perché stiamo parlando di un'area di interesse diretto per tutta la società. Se non comunichiamo la scienza del cambiamento climatico al pubblico altri, che hanno interessi nascosti, riempiranno il vuoto. Nell'IPCC, in particolare, abbiamo creato molto poco in termini di capacità di fronteggiare questa sfida e certamente questo ha causato una disseminazione poco efficace di studi scientificamente validi sul cambiamento climatico, con il risultato che che l'IPCC e la comunità scientifica si sono trovati sotto attacco da parte di coloro che intendono mettere in dubbio quei risultati ormai consolidati che l'IPCC ha diffuso sulla base di osservazioni consolidate e solida evidenza. Possiamo sperare che con il review fatto dall' Inter Academy Council, e le loro comunicazioni come una parte importante delle attività dell'IPCC, i governi, che sono i decisori finali nel Pannello, appoggeranno la creazione di capacità adeguate di comunicazione entro la struttura dell'IPCC.

4. Quando parliamo di "Cambiamento Climatico Antropogenico" intendiamo che gli esseri umani sono in gran parte responsabili per il cambiamento. Sembrerebbe che ne segua come inferenza logica che meno persone significherebbero meno cambiamento climatico e meno danni per il pianeta. Questo ci porta al tema controverso del "controllo della popolazione", un termine che era di moda negli anni 1970 ma che, oggi, sembra essere sparito dalla sfera politica, perlomeno nei paesi occidentali. Qual'è la sua opinione sulla questione della popolazione? Specialmente dal punto di vista del suo paese, l'India, che in molti definiscono come "sovrappopolato" come si vede la situazione?

La popolazione è certamente un fattore determinante nelle attività economiche che generano le emissioni di gas serra, che sono responsabili per il cambiamento climatico causato dall'uomo. Ma non possiamo ignorare le tendenze al consumo che determinano le emissioni attuali e sono state responsabili per le emissioni cumulative nella storia. Per esempio, il consumo di energia in alcuni paesi poveri è un centesimo dei livelli che sono comuni nelle regioni più ricche del mondo. Dato che il termine "Controllo della Popolazione" va contro i concetti basilari di diritti dell'uomo, libertà di scelta e libertà, in un paese democratico non possiamo fare di più che creare delle condizioni per le quali gli individui prendono decisioni riguardo alla loro fertilitò che dovrebbero volontariamente portare a ritmi più bassi di crescita di popolazione. Quello che è molto più importante e che può essere ottenuto in periodi di tempo molto più brevi è un miglioramento nell'efficienza dell'uso dell'energia e una riduzione delle emissioni per persona. La popolazione dell'India è certamente grande e sta ancora crescendo a un ritmo rapido, ma la densità di popolazione in India è tuttora più bassa di quella di parecchi paesi che sono considerati come avanzati e sviluppati. Naturalmente, un paese come l'India deve focalizzarsi in modo molto più efficace nell'educazione delle bambine e assucurare l'accesso a cure mediche e servizi sociali. Questo migliorerebbe la condizione umana in aggiunta a conseguentemente portare a più bassi valori della fertilità.


La prima parte dell'intervista a Rajendra Pachauri.