venerdì 16 luglio 2010

Il visconte stralunato: Gamberogate!

Christopher "Lord" Monckton, il visconte stralunato, famoso negazionista climatico, ha avuto la faccia tosta di accusare il suo critico, John Abraham, di avere una "faccia da gambero stracotto" nella stessa frase in cui lo accusava anche di fare attacchi personali contro di lui (!). E' il "gamberogate".



Il visconte abbacinato, Christopher "Lord" Monckton, sta facendo fare una figura talmente disdicevole ai suoi seguaci e ammiratori che mi viene da pensare che sia stato pagato da Al Gore apposta per screditare il negazionismo climatico.

Questa sua frase (notata da Dan a "mindofDan") è veramente una perla - quasi inarrivabile (traduzione mia - ma è difficile riprodurre il tono falso-aulico del visconte rintronato, per cui riporto anche l'originale)

E' così fuori dall'ordinario questo suo tentativo di argomentare con noi, e così velenosamente "ad hominem" sono le puerilità di Abraham, inviate in un tono amichevole, nasale e irritante (perlomeno ci viene risparmiata la sua faccia - somiglia a un gambero troppo cotto) che i blogger estremisti-climatici le hanno fatte circolare e lodate fino al cielo



So unusual is this attempt actually to meet us in argument, and so venomously ad hominem are Abraham’s artful puerilities, delivered in a nasal and irritatingly matey tone (at least we are spared his face — he looks like an overcooked prawn), that climate-extremist bloggers everywhere have circulated them and praised them to the warming skies.

In sostanza, il visconte abborracciato accusa Abraham di fare attacchi personali nella stessa frase in cui gli dice che "somiglia a un gambero troppo cotto" e altre cosette non poco personali. Stupendo - questa è vera coerenza! Giustamente, è stata definita il "Gamberogate" ("Prawngate") di Monckton


Fra le altre cose, c'è ora un gruppo Facebook a favore di Abraham a cui potete aderire (io l'ho fatto). Per sapere come ha reagito l'università di Abraham alla tentata intimidazione del visconte sparpagliato, potete leggere questo post di Sylvie Coyaud.